Radionica: principi, origini e ruolo dell’operatore

Cos’è la Radionica
La radionica è una disciplina nata agli inizi del Novecento grazie al neurofisiologo americano Albert Abrams. Tra i primi a definirla fu George de la Warr, che la descrisse come:
“La scienza che studia l’azione della mente sulla materia e l’unione di tutte le cose”.
Al centro di questa pratica vi è il principio secondo cui tutto nell’universo è interconnesso. Proprio per questo, la radionica permette di intervenire a distanza: l’operatore, grazie a una sensibilità radiestesica affinata e a strumenti specifici (pendoli, grafici, simboli, forme geometriche), può analizzare e influenzare sistemi anche molto lontani fisicamente.
Questa capacità, apparentemente sorprendente, è oggi supportata da alcuni modelli della fisica contemporanea, secondo cui a un livello profondo non esiste separazione reale tra gli esseri e le cose.
Sebbene possa impiegare anche dispositivi elettronici, la radionica non opera sul piano fisico, bensì su livelli pre-fisici che influenzano la realtà materiale.
I campi di applicazione sono vastissimi: salute, ambiente, animali, piante, spazi abitativi. Non esiste ambito che non possa beneficiare di questa tecnica sottile e profonda.
La S.I.R.R. promuove la conoscenza e la pratica della radionica attraverso percorsi formativi professionali, per formare operatori consapevoli e competenti.

La storia della Radionica
La radionica nasce negli Stati Uniti con i grandi pionieri Albert Abrams, Ruth Drown e Galen Hyeronimus, spostandosi poi in Gran Bretagna con personaggi come i coniugi de la Warr, Malcom Rae e David Tansley e molti altri ricercatori che hanno ideato i primi strumenti radionici operando con successo a distanza su persone, animali e piante.
Tra questi spicca lo strumento fotografico con cui era possibile fare foto di parti interne del corpo a distanza. Perseguitata e osteggiata non ha smesso di diffondersi ed è oggi accessibile a tutti.

Origini e primi sviluppi
Lo sviluppo della radionica ha seguito due filoni principali: uno franco-belga guidato dai fratelli Servranx, basato su simboli e disegni; e uno americano-inglese, dove si usavano strumenti elettronici per analisi e trattamento. La prima nata in ambiente esoterico veniva utilizzata in ambiti molto diversi, mentre negli Stati Uniti era inizialmente legata solo alla medicina e all’agricoltura.
Abrams e i pionieri
Albert Abrams, neurologo americano, è considerato il fondatore della radionica. Scoprì che ogni organo emette una frequenza e che le malattie alterano queste vibrazioni. Ideò strumenti diagnostici e terapeutici innovativi, ma fu osteggiato dalla medicina ufficiale. Dopo di lui, Ruth Drown sviluppò il trattamento a distanza e una macchina fotografica radionica, ma subì dure persecuzioni.
Evoluzione e
applicazioni
Ricercatori come Upton, Armstrong e Hieronymus sperimentarono l’uso della radionica in agricoltura. George de la Warr sviluppò strumenti avanzati e fotografie radioniche. Malcolm Rae introdusse modelli matematici e forme archetipali. David Tansley collegò la radionica alla filosofia orientale, con il concetto di “Terapia dei Centri” basata sui chakra.
Radionica oggi
Con l’avvento del digitale la radionica si è evoluta producendo nuovi strumenti e software radionici, pur restando fedele al principio chiave: è l’intento dell’operatore a guidare l’azione. Oggi la medicina quantistica ne raccoglie l’eredità, mentre il mondo scientifico continua a ignorarla. Ma la visione energetica dell’essere umano sta guadagnando spazio e la radionica potrebbe avere un ruolo importante nel futuro del nostro pianeta.
Cosa fanno gli operatori radionici
Gli operatori radionici svolgono analisi e trattamenti a distanza su persone (solo con consenso), animali, piante, ambienti e situazioni della vita.
Utilizzano strumenti specifici insieme alla sensibilità radiestesica per rilevare squilibri nei campi energetici e ripristinare l’armonia del sistema.
L’analisi radionica consente di osservare disfunzioni anche prima che si manifestino fisicamente, offrendo un potente strumento di prevenzione. Non si tratta di diagnosi medica, ma di una lettura sottile dell’energia che informa la materia.
Il trattamento avviene a distanza, utilizzando un “testimone” (capello, foto, foglia, pianta della casa, ecc.) e strumenti radionici per trasmettere frequenze riequilibranti. La durata può variare da pochi giorni a diversi mesi, in base alla complessità del caso, senza che il soggetto debba spostarsi.
La radionica può essere usata insieme ad altre terapie, rafforzandone gli effetti. È utile anche in contesti inaccessibili: bambini, persone in coma, animali, piante, ambienti.
Agisce in modo non invasivo e sottile, favorendo benessere a ogni livello
